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Cosa devo fare per essere salvato?

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di Arnold G. Fruchtenbaum

La domanda che uno potrebbe porsi è: salvato da cosa?

La risposta che troviamo nella Scrittura è essere salvati dall’inferno, salvati dal Lago di Fuoco. Questo è il motivo fondamentale per ricevere la vita eterna. 

C’è una cosa specifica che si deve credere per poter essere veramente salvati, per essere salvati dalla dannazione eterna che toccherà a tutti coloro che scelgono di non credere.

Ci saranno quattro parti principali in questa presentazione del Vangelo: prima di tutto la salvezza; in secondo luogo il contenuto della fede, cioè ciò che si deve credere; terzo, la corruzione del Vangelo (il Vangelo può essere corrotto in più di un modo); ed infine le vere promesse. 

LA SALVEZZA

Il significato fondamentale della salvezza è l’impartizione della vita eterna, quindi non essere più sotto il giudizio eterno. Questo porterà alla certezza della salvezza e la salvezza si ha sempre per grazia mediante la fede. 

Cosa significa avere fede può essere sintetizzato con il termine credere. Un altro termine per descrivere ciò che significa credere può essere confidare.

Credere o confidare, questo è il significato, o meglio il significato biblico, della fede. 

Ciò che è cambiato nel corso della storia biblica è il contenuto della fede, cosa bisogna credere per essere salvati. Infatti non è sempre stato lo stesso; il contenuto della fede si basa su ciò che Dio ha rivelato fino a quel momento. Una semplificazione di fondo che si sente spesso è: CITAZIONE

“Nell’Antico Testamento la gente guardava avanti, verso la morte del Messia e ora nel Nuovo Testamento si guarda indietro, verso la Sua morte”.

Suona bene, ma non è proprio biblicamente esatto, perché questo è presumere la conoscenza del Nuovo Testamento nell’Antico Testamento e supporre che il credente dell’Antico Testamento avesse una conoscenza che non avrebbe mai potuto avere.

È vero che le profezie sul Messia sono arrivate piuttosto rapidamente già nel capitolo 3 della Genesi. Tuttavia, che il Messia sarebbe morto non fu rivelato fino al tempo di Davide nel Salmo 22. E mentre il Salmo 22 profetizza chiaramente la morte del Messia e come morirà, non ci dice perché morirà. Ciò avverrà secoli dopo, al tempo di Isaia il profeta, circa tre secoli dopo Davide. E sarà Isaia 53 a dirci chiaramente perché il Messia doveva morire e che Egli sarebbe stato l’ultimo sacrificio di sangue per il peccato. È importante non presumere una conoscenza biblica prima che la Bibbia presenti tale conoscenza come possibile.

Il contenuto della fede nei diversi periodi storici

Nella Genesi

Nel capitolo 3 della Genesi abbiamo il racconto della caduta dell’uomo nel peccato. Quindi è naturale che nello stesso capitolo Dio faccia una promessa, la prima promessa messianica in relazione al Messia che sarebbe venuto per affrontare la promessa del peccato. Così in Genesi 3:15 leggiamo: “E io porrò inimicizia fra te e la donna e fra il tuo seme e il seme di lei; esso ti schiaccerà il capo, e tu ferirai il suo calcagno”.

Ora, questa prima profezia messianica di Genesi 3:15 non fu data ad Adamo o ad Eva, ma direttamente a Satana. Da quel momento, Satana avrebbe saputo che il discendente della donna che aveva tentato un giorno sarebbe venuto per sconfiggerlo. Per questo Satana prese di mira il seme della donna per cercare di evitare l’arrivo del Messia.

Al tempo dei patriarchi

Passando al periodo dei patriarchi, qual era il contenuto della loro fede? Genesi 15:6 dice:

“Ed egli credette all’Eterno, che glielo mise in conto di giustizia”. 

Cosa doveva credere Abrahamo? Questo si legge nei primi cinque versetti di Genesi 15. Abrahamo doveva credere nelle promesse di Dio come gli erano state rivelate in quello che è chiamato il patto Abrahamitico. Questo era il contenuto della fede di Abrahamo: egli doveva credere che le promesse di Dio sarebbero state infine mantenute.

Al tempo della legge mosaica

Ora, quando arriviamo all’epoca del ruolo della legge mosaica, la Torah, il contenuto della fede è descritto in Isaia 43:10-12. Leggiamo:

“I miei testimoni siete voi, dice l’Eterno, insieme al servo che ho scelto, affinché voi mi conosciate e crediate in me, e comprendiate che sono io. Prima di me nessun Dio fu formato, e dopo di me non ve ne sarà alcuno. Io, io sono l’Eterno, e all’infuori di me non c’è Salvatore. Io ho annunciato, salvato e proclamato, e non c’era alcun dio straniero tra di voi; perciò voi siete miei testimoni, dice l’Eterno, e io sono Dio”. 

I testimoni di cui parla qui sono il popolo d’Israele. Qui egli spiega quale doveva essere il contenuto della fede.

Per prima cosa, il Dio d’Israele, Elah Yisrael, è l’unico Dio e se si crede questo si esclude il politeismo, cioè credere in molti dèi, e si esclude anche l’idolatria; inoltre, Egli è l’unico Salvatore e quindi questo esclude la fiducia nell’opera di chiunque abbia fiducia nelle sue stesse opere per guadagnarsi la salvezza. Ciò che è importante qui è anche notare che il Salvatore deve essere Dio. Questo è ciò che il testo insegna chiaramente:

All’infuori di me non c’è Salvatore.

E quindi il Salvatore deve essere Dio stesso. 

Se un Gentile credeva in queste due cose, riceveva la vita eterna. Se si fosse posto la domanda: “Bene, ora come faccio a vivere?” La risposta sarebbe stata: “Tu vivi secondo il patto Adamitico e il patto Noaico”. 

Se un ebreo credeva in queste due cose, riceveva la vita eterna. E se si fosse chiesto: “Come vivo ora?” Per lui la risposta sarebbe stata: “Tu vivi secondo i 613 comandamenti della legge mosaica”. Quando c’è un fallimento, c’è un sacrificio di sangue disponibile per ripristinare la comunione. Così questo era il contenuto della fede fino al momento della morte e della resurrezione del Messia.

Il contenuto della fede tra il ministero pubblico del Messia e  la Sua morte e risurrezione

Qual era il contenuto della fede in quest’epoca? Questo è scritto 1 Corinzi 15:1-4:

“Ora, fratelli, vi dichiaro l’evangelo che vi ho annunziato, e che voi avete ricevuto e nel quale state saldi, e mediante il quale siete salvati, se ritenete fermamente quella parola che vi ho annunziato, a meno che non abbiate creduto invano. Infatti vi ho prima di tutto trasmesso ciò che ho anch’io ricevuto, e cioè che Cristo è morto per i nostri peccati secondo le Scritture, che fu sepolto e risuscitò il terzo giorno secondo le Scritture”

Tra il ministero pubblico del Messia e la Sua morte e risurrezione, questo non poteva essere il contenuto della fede, perché la Sua morte e risurrezione non erano ancora avvenute. 

Quello a cui bisognava credere era che Egli era il Re Messianico e coloro che credevano che Egli fosse il Re Messianico, come gli apostoli e Nicodemo, ricevettero la vita eterna.

A quel tempo, infatti, i discepoli non si rendevano nemmeno conto che il Messia sarebbe morto e sarebbe risorto. 

Il contenuto della fede oggi

Ora che quegli eventi si sono verificati, il contenuto di ciò che dobbiamo credere, sono le tre cose descritte nel brano di Corinzi sopra citato:

  1. Il Messia è morto per i nostri peccati in accordo con le Scritture come Isaia 53. 
  2. È stato sepolto e questa è la prova della Sua morte. 
  3. È stato risuscitato il terzo giorno, sempre secondo le Scritture. 

Il semplice Vangelo

Cosa bisogna credere per essere salvati? 

  1. Il Messia è morto per i nostri peccati.
  2. Il Messia è stato sepolto.
  3. Il Messia è risorto il terzo giorno.

Questo è tutto ciò che si deve credere per essere veramente salvati e per ricevere veramente la vita eterna, per essere realmente salvati da ogni dannazione eterna.

La corruzione del Vangelo

Il dottor Charles Ryrie nel suo libro “Basi di Teologia”, ha scritto quanto segue:

“La confusione abbonda sia per quanto riguarda il contenuto che la presentazione del Vangelo della grazia di Dio. Alcuni non lo presentano in modo puro; altri non lo presentano in modo chiaro; altri non lo presentano con sincerità. Ma poiché Dio è benevolo, spesso dà luce e fede nonostante la nostra imprecisa testimonianza”. 

Ecco alcuni degli elementi che corrompono il Vangelo.

Salvatore e Signore: la salvezza della Signoria

Il termine Signore nel Nuovo Testamento riflette il termine YHWH, Eterno, della Bibbia ebraica. È essenziale per la salvezza credere che Egli sia Dio, come abbiamo visto nel passo di Isaia, “all’infuori di me non c’è Salvatore”. E quindi, affinché Yeshua sia il Salvatore, deve essere anche Dio. Altrimenti non può essere il Salvatore sulla base della Bibbia ebraica. Quindi nessuno può negare la deità del Messia ed essere veramente un vero credente nel Vangelo. 

Il problema qui è che alcune persone insegnano che bisogna fare di Lui il Signore della propria vita per essere veramente salvati. Ma fare di Lui il Signore della propria vita è un’esperienza post salvezza perché, prima della salvezza, non abbiamo la capacità di fare di Lui il Signore della nostra vita.

Il pentimento

Spesso si usa il termine pentirsi e si afferma che il pentimento sia un elemento necessario per la salvezza, e significa cioè essere dispiaciuti per i propri peccati. Tuttavia, la parola pentimento significa semplicemente cambiare idea. E cosa significa cambiare idea dipende dal contesto. Per esempio: spesso leggiamo che “Dio si pentì”. Ovviamente, Dio non si è pentito nel senso di essere dispiaciuto dei propri peccati, Dio è senza peccato, ma è un termine usato nel senso di cambiare idea. Per esempio, si pentì della creazione dell’umanità, nel senso che cambiò idea sull’atto della creazione. La parola pentirsi indica cambiare idea. In relazione alla salvezza, non è un qualcosa di separato dal credere. Credere è il lato positivo della salvezza. Questo è ciò che dobbiamo credere per essere salvati. Ma per prendere la decisione di credere al Vangelo dobbiamo pentirci.

Dobbiamo cambiare idea sulla nostra incredulità. Quindi ci pentiamo, cambiamo idea sul non credere in Lui e crediamo in Lui. Quindi il pentimento in un contesto di salvezza è solo un lato, il lato opposto del credere. Fa parte dello stesso pacchetto.

Azioni non necessarie

Ora un altro modo in cui si verifica la corruzione del Vangelo è quello in cui le persone sono incoraggiate a camminare lungo la navata, ad alzare le mani, ad alzarsi o a recitare la preghiera del peccatore. Queste cose non sono insegnate in nessuna parte nel Nuovo Testamento. Una persona che cammina lungo la navata, se è veramente salvata, ha creduto prima di cominciare a camminare lungo la navata perché ha accettato il Vangelo. Molte persone che percorrono la navata non credono mai, altre camminano lungo la navata perché hanno già creduto, il vero atto di salvezza è credere non il camminare, l’alzare le mani, o l’alzarsi in piedi e così via. Coloro che hanno creduto, hanno già ricevuto la vita eterna e non hanno bisogno di alzare le mani e di alzarsi in piedi.

La preghiera del peccatore

Un’altra corruzione molto comune è quella di recitare la preghiera del peccatore. Quando si leggono i Vangeli, quando si legge il resto del Nuovo Testamento, quello che non si vedrà mai è qualcuno che recita la preghiera del peccatore. Anche in questo caso, non si recita la preghiera del peccatore per essere salvati perché chi ha già creduto nel Vangelo è già salvato e recitare la preghiera del peccatore non ha alcun valore salvifico.

Quindi, dobbiamo stare molto attenti a come viene presentato il Vangelo. La questione è credere a quei tre punti che ho menzionato prima.

Nel mio cuore

Ora, un altro modo in cui il Vangelo è corrotto è chiedere a Gesù di entrare nel proprio cuore.

Spesso la base è Apocalisse 3:20, “Ecco, io sto alla porta e busso; se qualcuno ode la mia voce ed apre la porta, io entrerò da lui, e cenerò con lui ed egli con me”.

Il versetto è in realtà indirizzato alla chiesa di Laodicea, che era una chiesa non credente tanto per cominciare ed è un invito per gli individui di quella chiesa miscredente a cambiare idea e a diventare credenti. In nessuna parte della Bibbia si insegna che è necessario chiedere a Yeshua di entrare nel proprio cuore. Una volta che crediamo, ciò avviene automaticamente, non dobbiamo chiederlo. Così, ancora una volta, quando crediamo al contenuto del Vangelo e cioè che il Messia morì per i nostri peccati, fu sepolto e risuscitò, Egli viene in noi automaticamente. Non dobbiamo chiederlo, dobbiamo credere al Vangelo. Senza crederlo non accadrà nulla.

Le aggiunte al Vangelo

E poi ci sono molte aggiunte al Vangelo. Le persone possono capire bene il Vangelo, ma poi aggiungono altro, e una volta aggiunto il plus, allora il Vangelo è stato corrotto.

Per esempio, una comune e falsa aggiunta al Vangelo è il Vangelo più il battesimo. Il battesimo non fa parte del pacchetto della salvezza, non è affatto essenziale per la salvezza; è essenziale per il discepolato. Ma il discepolato inizia sempre come un’esperienza post salvezza. Aggiungere il battesimo significa aggiungere opere alla salvezza. E ciò che il Nuovo Testamento insegna chiaramente, così come l’Antico Testamento, è che la salvezza è per grazia mediante la fede e nulla più.

Altri insegnano che si deve diventare membri di una certa confessione, o di una chiesa, congregazione o denominazione. Anche questo è aggiungere opere al pacchetto della salvezza. Questo è spesso insegnato in certe denominazioni che pretendono di essere l’unica vera chiesa. Tuttavia, l’appartenenza è qualcosa che si verifica come un’esperienza post salvezza, non un modo per iniziare la salvezza.

Poi ci sono quelli che sentono ancora di dover osservare la legge di Mosè. Ciò nonostante, nessuno di loro ha la capacità per farlo. In Galati 2:21 sta scritto:

“Io non annullo la grazia di Dio perché, se la giustizia si ha per mezzo della legge, allora Cristo è morto invano”.

La legge di Mosè doveva essere una regola di vita per il popolo d’Israele: tutto cominciò con Mosè e si concluse con la morte del Messia, ma questa era una regola di vita per coloro che erano già salvati, non era un mezzo per guadagnarsi la salvezza, né un mezzo per conservare la salvezza.

Un’altra falsità nel messaggio evangelico oggi riguarda la questione delle false promesse, come il vangelo della prosperità. Alcuni insegnano che Dio vuole che ogni credente sia sano e prospero, e quindi, se non lo sei e non ricevi prosperità, ciò potrebbe significare che non hai mai ricevuto la salvezza, o se sei salvato, non sei riempito dallo Spirito e non cammini nello Spirito.

Questa è una falsa promessa, Dio non promette mai che tutti i credenti riceveranno prosperità. Questa è una grave falsità che corrompe il Vangelo.

LE VERE PROMESSE

Salvezza

Ora ecco le vere promesse per chi crede davvero al semplice messaggio evangelico. In Isaia 53:5-6, leggiamo:

“Ma egli è stato trafitto per le nostre trasgressioni, schiacciato per le nostre iniquità; il castigo per cui abbiamo la pace è su di lui, e per le sue lividure noi siamo stati guariti. Noi tutti come pecore eravamo erranti, ognuno di noi seguiva la propria via, e l’Eterno ha fatto ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti”.

Il profeta Isaia era un profeta ebreo che si rivolgeva al popolo ebraico. In questo punto profetico egli indica il primo grande punto chiave del Vangelo: cioè che Egli sarebbe morto per i nostri peccati, che sarebbe morto più specificamente per i peccati di Israele. Ci sono anche altri passi in Isaia che mostrano che Egli sarebbe morto anche per i peccati del mondo.

Vita eterna

Poi abbiamo la promessa della vita eterna. Yeshua disse:

“In verità, in verità vi dico: Chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna, e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita”.

Questa è una promessa fatta in Giovanni 5:24 e il passo di corollario è Giovanni capitolo 6:47-51. A questo punto, quando pronuncia queste parole, non è ancora morto e non è risorto. Così la gente doveva credere che Egli fosse il Re Messianico. Questo sarebbe stato sufficiente per ricevere la vita eterna, ma con la morte e la risurrezione che si verificano, il nuovo contenuto della fede è quello che leggiamo nel 1 Corinzi 15:1-4.

Sicurezza

In terzo luogo, promette sicurezza. Yeshua disse:

“Le mie pecore ascoltano la mia voce, io le conosco ed esse mi seguono; e io do loro la vita eterna e non periranno mai, e nessuno le rapirà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti; e nessuno le può rapire dalla mano del Padre mio”. Giovanni 10:27-29. 

È da notare cosa significhi avere vita eterna: significa che non periranno mai. Non è avere la vita eterna fino al prossimo peccato, o al prossimo grande peccato o cattivo peccato. Ci viene data la vita eterna nel momento in cui crediamo e poi non periremo mai. E così ci è data la promessa della sicurezza. Ancora una volta, al tempo del contesto di questo brano, la Sua morte e la Sua risurrezione non si erano ancora verificate, ma coloro che erano Sue pecore, coloro che credevano, che affermavano che Egli era il Dio-Uomo Messianico avrebbero ricevuto la vita eterna e non sarebbero perite mai.

Aiuto e speranza

La quarta promessa è aiuto e speranza. In Romani 8:28-32 leggiamo:

“Or noi sappiamo che tutte le cose cooperano al bene per coloro che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo proponimento. Poiché quelli che egli ha preconosciuti, li ha anche predestinati ad essere conformi all’immagine del suo Figlio, affinché egli sia il primogenito fra molti fratelli. E quelli che ha predestinati, li ha pure chiamati; quelli che ha chiamati, li ha pure giustificati; e quelli che ha giustificati, li ha pure glorificati. Che diremo dunque circa queste cose? Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Certamente colui che non ha risparmiato il suo proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà anche tutte le cose con lui?”

E dopo la morte del Messia, come sottolinea Paolo in questa citazione, ci è fatta una promessa di aiuto e di speranza. Da notare che una volta che abbiamo creduto, siamo stati giustificati, poi saremo santificati, ed infine saremo anche glorificati. Questi sono i tre fusi orari della nostra salvezza. E ciò che è iniziato con la giustificazione continuerà senza interruzioni fino a quando non saremo glorificati.

Il paradiso

Una quinta promessa è il paradiso. In Apocalisse 21:2-5 si legge:

“E io, Giovanni, vidi la santa città, la nuova Gerusalemme, che scendeva dal cielo da presso Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo.  E udii una gran voce dal cielo, che diceva: «Ecco il tabernacolo di Dio con gli uomini! Ed egli abiterà con loro; e essi saranno suo popolo e Dio stesso sarà con loro e sarà il loro Dio. E Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi, e non ci sarà più la morte, né cordoglio né grido né fatica, perché le cose di prima son passate». Allora colui che sedeva sul trono disse: «Ecco, io faccio tutte le cose nuove». Poi mi disse: «Scrivi, perché queste parole sono veraci e fedeli»”.

La Gerusalemme di cui scrive qui esiste già nel terzo cielo, ma con la creazione della nuova terra dopo il regno messianico o millenario, Dio creerà una nuova terra e poi la nuova Gerusalemme scenderà sulla nuova terra. Ci sarà veramente il cielo sulla terra. Questo sarà il tempo in cui ogni lacrima sarà cancellata e vivremo nella città con il Dio triunitario e con tutti i santi da Adamo fino alla fine della storia umana.

CONCLUSIONE

Quindi, in conclusione, cos’è che devi credere per essere salvato? Tre cose: Il Messia Yeshua è morto per i tuoi peccati, secondo le Scritture. Secondo: è stato sepolto, questa è la prova della Sua morte. E terzo, Egli è stato risuscitato il terzo giorno, secondo le Scritture.

Questo è il contenuto del Vangelo. Non c’è altro nel Vangelo se non questi tre punti. Questo è il Vangelo completo.

Domande

Ora alcune domande a cui bisogna rispondere. Questo è tutto quello a cui devo credere per essere salvato?

La risposta è sì.

Paolo scrive in Efesini 2:4-9:

“Ma Dio, che è ricco in misericordia, per il suo grande amore con il quale ci ha amati, anche quando eravamo morti nei falli, ci ha vivificati con Cristo (voi siete salvati per grazia), e ci ha risuscitati con lui e con lui ci ha fatti sedere nei luoghi celesti in Cristo Gesù, per mostrare nelle età che verranno le eccellenti ricchezze della sua grazia, con benignità verso di noi in Cristo Gesù. Voi infatti siete stati salvati per grazia, mediante la fede, e ciò non viene da voi, è il dono di Dio, non per opere, perché nessuno si glori”. 

Quindi sì, i tre punti del Vangelo sono tutto ciò che serve per essere salvati. Questo significa sperimentare la grazia eterna di Dio.

Ora per rispondere alla domanda: “Questo è tutto quello che devo credere per essere salvato?”

La risposta è sì. Le ultime parole sulla croce di Yeshua furono: «È compiuto!». Tetelestai, una sola parola in greco. Ciò che sottolinea è che la Sua morte stava per essere compiuta sulla croce pochi secondi dopo aver pronunciato queste parole. La Sua morte sarebbe stata il sacrificio finale per il peccato. Quindi, tutti quei sacrifici animali, per tutti quei secoli, non erano stati altro che pagamenti a rate. Ora il pagamento finale per il peccato doveva essere pagato nel momento in cui Egli sarebbe morto. Pertanto, è compiuto. 

Ancora una volta si pone la domanda: “È questo a cui devo credere per essere salvato?”

E anche in questo caso la risposta è sì.

Atti 4:12 dice: “E in nessun altro vi è la salvezza, poiché non c’è alcun altro nome sotto il cielo che sia dato agli uomini, per mezzo del quale dobbiamo essere salvati”.

Pietro stava facendo la sua dichiarazione mentre era sotto processo presso il Sinedrio. Gli dicevano che non doveva più predicare nel nome di Yeshua, nel nome di Gesù, ma lui dichiara che non c’è un altro nome, se non Yeshua, Gesù, sotto il cielo che possa portare una persona ad avere la vita eterna. E quindi questo è il vangelo a cui si deve credere per avere la vita eterna. 

In Matteo 1:21 leggiamo:

“Ed ella partorirà un figlio e tu gli porrai nome YESHUA, Gesù, perché egli salverà il suo popolo dai loro peccati”.

Al tempo della gravidanza di Miriam, o Maria, quando Giuseppe ebbe dei ripensamenti e non si rendeva conto di ciò che stava realmente accadendo, l’angelo gli disse di credere alla storia di Maria. 

Il nome Yeshua deriva dalla parola ebraica yasha che significa salvare. E così qui c’è un gioco di parole. Lo doveva chiamare Yeshua perché Egli yasha il Suo popolo dai suoi peccati. Il Suo popolo è il popolo ebraico. E così lo scopo primario della Sua venuta è quello di salvare il popolo ebraico dai suoi peccati, ma ancora una volta, come mostra la Bibbia ebraica in Isaia 42 e Isaia 49, e anche come mostra il resto del Nuovo Testamento, Egli muore anche per i peccati di tutta l’umanità.

Ora permettetemi di riassumere i tre punti del Vangelo in conclusione. Che cos’è che dobbiamo credere per essere salvati? Tre semplici punti.

  1. Il Messia è morto per i nostri peccati. Non è semplicemente morto, è morto appositamente per i nostri peccati.
  2. È stato sepolto e questa è stata la prova della Sua morte. 
  3. È risorto di nuovo il terzo giorno e questa è la prova che Dio darà la salvezza a tutti coloro che credono nel Vangelo e credono attraverso di Lui. 

Quindi sì, questi tre punti sono tutto ciò che dobbiamo credere per ricevere la vita eterna.

Poi arriva l’inizio del discepolato, che è sempre un’esperienza post-salvezza e non un’esperienza di pre-salvezza.

Tradotto da Martina Pifferi Speciale

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