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L’IMPORTANZA DEL DISCEPOLATO

Di Daniel Goepfrich1

Un discepolo è colui o colei che si pone sotto le istruzioni di un esperto o un maestro con lo scopo di diventare come colui che lo istruisce.

Con ogni nuovo anno arriva la speranza di qualcosa di meglio: una dieta migliore, migliori relazioni, forse anche un lavoro migliore. Non solo il 2021 non fa eccezione, ma gli eventi drammatici del 2020 potrebbero aver reso questo il nuovo anno più atteso dal 2000.

La chiesa globale non è stata esente dagli effetti del 2020, che hanno evidenziato il tallone d’Achille del cristianesimo moderno: la mancanza di discepoli biblici genuini e impegnati. Abbiamo auditorium e centri di culto, gruppi e classi, mega e mini centri comunitari e dispense alimentari. Ogni settimana, in centinaia di lingue in tutto il mondo, si predicano sermoni e si cantano lodi, eppure la chiesa è in uno stato di crisi. Negli Stati Uniti, i membri sono in calo nella maggior parte delle denominazioni.  Pastori e responsabili di chiesa cadono in scandali pubblici e alcuni sono spinti al suicidio dal peso del proprio lavoro. La dottrina biblica è sostituita da sentimenti, esperienze e ideologie guidate dalla cultura. La chiesa in tutto il mondo è stata emarginata, dall’apatia dall’interno e dagli attacchi dall’esterno, e in molti luoghi ha iniziato ad assimilare antiche pratiche pagane che non hanno fatto altro che spogliarla del suo potente impatto in grado di cambiare la vita.

La soluzione è tornare al discepolato biblico.

Durante i quaranta giorni tra la Sua risurrezione e l’ascensione, Yeshua ha dato ai Suoi undici apostoli solo alcuni comandi che sono registrati nelle Scritture, ma Matteo 28:19-20 fornisce l’ampio mandato che contiene gli elementi di tutti gli altri: 

Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età presente2

Fate discepoli. Questo significa più che “proclamate il vangelo” (Mr. 16:15) o “sarete miei testimoni” (At. 1:8). Sebbene esso certamente includa queste cose, questo mandato è meglio spiegato all’interno del suo contesto dai due participi (nel testo originale, gerundi in traduzione – N.d.T.) che lo seguono: “battezzandoli” e “insegnando loro a osservare”. Un discepolo non è semplicemente un credente, un convertito o un ammiratore, anche se deve essere tutte queste cose. Nel senso più pieno del termine, un discepolo (mathētēs, μαθητής) è qualcuno “che si impegna nell’apprendimento attraverso l’istruzione di un altro”, che è “costantemente associato a qualcuno che ha una reputazione pedagogica o un particolare insieme di opinioni”3.

In altre parole, un discepolo è una persona che si mette sotto l’istruzione di un esperto o di un maestro con l’obiettivo di diventare come colui che segue.

Trovare un termine moderno per spiegare questo tipo di relazione è difficile. Parole come “studente” e “allievo” non si spingono abbastanza lontano. Decenni fa, un buon termine sarebbe stato “apprendista”, oggi però soffre di concetti assimilati quali principiante, novellino, novizio o dilettante. Anche gli scrittori del Nuovo Testamento non hanno mai usato la parola “discepolo” al di fuori dei Vangeli e degli Atti, preferendo termini più descrittivi come “santo”, o “nel Messia” espressione scelta da Paolo per firmare le sue lettere. Tuttavia, è corretto continuare a usare i termini “discepolo” e “discepolato” in relazione all’incarico che Yeshua ha lasciato agli apostoli. Ancora una volta, un discepolo è una persona che si mette sotto l’istruzione di un esperto o di un maestro con l’obiettivo di diventare come colui che si sta seguendo. Sono quattro gli elementi chiave che il discepolato biblico richiede.

Primo, il discepolato è un processo che avviene ad una persona. Mentre i gruppi e le classi possono aiutare a creare ambienti per il discepolato, i gruppi non possono essere dei discepoli. I gruppi possono contenere o meno al loro interno discepoli biblici, ma avere un gruppo in cui ci si incontra per discutere le Scritture, pregare e godere della comunione fraterna non è discepolato. Il discepolato avviene a livello individuale e personale.

Secondo, il discepolato richiede una relazione con qualcun altro. Il discepolato non può avvenire nell’isolamento assoluto. Esso presuppone che il discepolo sia legato a qualcun altro per realizzare qualcosa che non potrebbe fare da solo. Nel mandato di Yeshua, questo si trova nelle parole “battezzare” e “insegnare”.

Nel suo livello più elementare, il battesimo in acqua è sempre stato il modo in cui una persona si univa o si identificava pubblicamente con il messaggio o l’insegnamento del gruppo o del maestro che si stava seguendo. Per un discepolo essere battezzato “nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo” significa una sottomissione volontaria e un’identificazione con Dio attraverso la persona di Yeshua come rivelato da Lui stesso e come i Suoi apostoli hanno registrato nelle Scritture.

Terzo, il discepolato richiede un maestro esperto. Yeshua disse agli undici apostoli: “Insegnate loro… tutto ciò che vi ho comandato”4. I discepoli biblici devono comprendere che i loro pastori, insegnanti e professori non sono gli esperti da seguire, e anche gli insegnanti lo devono capire e riconoscere con regolarità. Yeshua ha certamente dato questi responsabili come un importante dono alla Sua chiesa (Ef. 4:11), ma è Yeshua stesso il maestro esperto. Egli è il Grande Maestro, il Grande Pastore delle Sue pecore. Sì, Egli usa sia agenti umani che non umani (lo Spirito Santo) per realizzare l’insegnamento necessario (1 Co. 2:6-16), ma Yeshua è Colui che dobbiamo seguire – nessun altro. L’esperto che scegliamo di seguire conta. Quindi, il discepolato biblico non è semplicemente una connessione casuale con Dio o con Yeshua, ma una crescente comprensione di chi Egli è, di ciò che ha insegnato e di ciò che Egli si aspetta dai Suoi seguaci.

Infine, il discepolato ha un obiettivo certo, una destinazione. Nel paragrafo precedente, mancano alcune parole del comando di Yeshua. Non solo Egli disse: “Insegnate loro… tutto ciò che vi ho comandato”. Disse anche: “Insegnate loro ad osservare tutte le cose che vi ho comandate”5. In altre parole, Yeshua si aspetta che i suoi seguaci crescano nella loro obbedienza verso di Lui fino a diventare come il Maestro. In termini teologici, questo è il modo in cui noi siamo rinnovati all’immagine di Dio. Consideriamo come l’apostolo Paolo ha usato questo concetto nel suo insegnamento:

Poiché quelli che egli ha preconosciuti, li ha anche predestinati ad essere conformi all'immagine del suo Figlio, affinché egli sia il primogenito fra molti fratelli. (Rm. 8:29 - N.D.)
Avete imparato per quanto concerne la vostra condotta di prima a spogliarvi del vecchio uomo che si corrompe seguendo le passioni ingannatrici; a essere invece rinnovati nello spirito della vostra mente e a rivestire l'uomo nuovo che è creato a immagine di Dio nella giustizia e nella santità che procedono dalla verità (Ef.4:22-24)
Non mentite gli uni agli altri, perché vi siete spogliati dell'uomo vecchio con le sue opere e vi siete rivestiti del nuovo, che si va rinnovando in conoscenza a immagine di colui che l'ha creato. (Cl. 3:9-10)

La maggior parte delle persone non capisce quanto importante e potente sia il discepolato biblico. Se i credenti stessero adempiendo il loro compito di diventare discepoli biblici e aiutassero gli altri a fare lo stesso, molti ministeri di consulenza e gruppi o programmi di supporto non sarebbero necessari. Le stanze sarebbero vuote perché la consulenza e il sostegno regolari e continui sono parti naturali del processo di discepolato, spesso “travestiti” da insegnamento biblico. Il Nuovo Testamento non sa nulla di ministeri di consulenza e sostegno ma sa tutto sul processo di discepolato.

Questo non significa che questi ministeri siano cattivi o empi; al contrario, possono soddisfare un importante bisogno per la crescita dei credenti. Tuttavia, se questi stessi credenti e le loro chiese fossero intenti ad impegnarsi nel processo biblico di discepolato e stessero crescendo regolarmente e intenzionalmente personalmente e a supporto l’uno dell’altro, questi discepoli scoprirebbero di non aver più bisogno di altre agenzie. E – se sono onesti – coloro che gestiscono queste agenzie ne sarebbero felici! Quale consulente non preferirebbe aiutare un credente ad evitare i problemi invece di passare il tempo a cercare di aiutarlo a correggere il problema? Quale responsabile non preferirebbe celebrare le vittorie spirituali del proprio gruppo invece di sostenerlo in sconfitte e fallimenti spirituali?

È vero che i fallimenti spirituali fanno parte del processo di maturità. Ce ne saranno ancora e sarà necessario correggerli, ma dovrebbero essere accolti dall’amore e dalla grazia del Messia stesso, come dimostrato da coloro che investono regolarmente il loro tempo ed energia per conoscerLo meglio e amarLo di più. I discepoli che stanno crescendo sono le mani, le bocche e le orecchie del Salvatore mentre esercitano i loro doni spirituali e adempiono il desiderio di Dio che il corpo del Messia “sia edificato nell’amore” (Ef. 4:16). 

“Qualsiasi cosa che valga la pena di fare, vale la pena di farla bene” dice un adagio famoso. Un altro che si applica bene qui è: “Hai quello per cui paghi”. La salvezza è gratuita; il discepolato richiede tempo, sforzi e sacrificio. Il Salvatore una volta chiese all’enorme folla che lo seguiva: “Chi di voi, infatti, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolare la spesa per vedere se ha abbastanza per poterla finire?” (Lc. 14:28). Sembra una domanda sciocca: solo un pazzo inizierebbe un’impresa del genere senza pensare attentamente a quanto gli costerebbe. Il Salvatore concorda e applica questa verità a chiunque lo voglia seguire. La salvezza è gratuita; il discepolato ha un costo elevato. Il discepolato non è facile. “Se il mondo vi odia, sapete bene che prima di voi ha odiato me. […] Il servo non è più grande del suo signore. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra.” (Gv. 15:18,20). Tuttavia, le ricompense del discepolo sono inestimabili ed eterne:

  • Il discepolato è il processo attraverso il quale impariamo a seguire Yeshua, compiendo quelle “opere buone, che Dio ha precedentemente preparato perché le compiamo”. (Ef. 2:10 – ND)
  • È il modo in cui raggiungiamo la maturità spirituale, il volere di Dio per noi: la nostra santificazione.
  • È la nostra missione (Mt. 28:19-20), comandata dal Salvatore stesso ed esemplificata dagli apostoli ( 2 Ti. 2:2; Cl. 1:27; Ef. 4:11-16).
  • È il tema principale – o il maggior incoraggiamento – in ogni epistola apostolica.
  • Non è qualcosa di semplicemente accennato o menzionato infrequentemente. C’è un cammino tracciato spiegato e illustrato nei dettagli, in modo da provarne la suprema importanza nella vita del credente.
  • E, nonostante il discepolato è distinto dalla salvezza e non può causarne la perdita, il credente che sceglie di non seguire Yeshua, soffrirà la perdita della comunione e opportunità di ministero in questa vita e premi nella prossima.

L’importanza del discepolato biblico diventa estremamente visibile quando una chiesa o un ministero cerca nuovi insegnanti o responsabili. Se la chiesa ha incentivato e praticato il discepolato biblico correttamente per del tempo, c’è la possibilità che quegli insegnanti o responsabili si trovino proprio all’interno della propria congregazione o tra il proprio staff. Se il processo di discepolato è relativamente nuovo o non è stato fatto bene, la chiesa potrebbe avere necessità di trovare fuori nuovi responsabili perché non sono stati bene formati “a casa”.

Un esempio di questo principio si può trovare nel Nuovo Testamento, in particolare nelle epistole scritte verso la (vera o presunta) fine della vita degli apostoli e dei loro ministeri. Osserviamo questi famosi brani di Paolo quando era in prigione a Roma – sia nella prima (fine percepita) che la seconda (vera fine) – e da Pietro nella sua seconda lettera. Osserviamo come questi uomini sottolineino con premura sia la crescita spirituale individuale che l’importanza della crescita degli altri.

È lui che ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e dottori, per il perfezionamento dei santi in vista dell'opera del ministero e dell'edificazione del corpo di Cristo, fino a che tutti giungiamo all'unità della fede e della piena conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomini fatti, all'altezza della statura perfetta di Cristo; affinché non siamo più come bambini sballottati e portati qua e là da ogni vento di dottrina per la frode degli uomini, per l'astuzia loro nelle arti seduttrici dell’errore. (Ef. 4:11-14)
Noi proclamiamo esortando ciascun uomo e ciascun uomo istruendo in ogni sapienza, affinché presentiamo ogni uomo perfetto in Cristo. (Cl. 1:28)
Tu dunque, figlio mio, fortìficati nella grazia che è in Cristo Gesù, e le cose che hai udite da me in presenza di molti testimoni, affidale a uomini fedeli, che siano capaci di insegnarle anche ad altri. (2 Ti. 2:1-2)
Perciò avrò cura di ricordarvi continuamente queste cose, benché le conosciate e siate saldi nella verità che è presso di voi. E ritengo che sia giusto, finché sono in questa tenda, di tenervi desti con le mie esortazioni. So che presto dovrò lasciare questa mia tenda, come il Signore nostro Gesù Cristo mi ha fatto sapere. Ma mi impegnerò affinché dopo la mia partenza abbiate sempre modo di ricordarvi di queste cose.  (2 Pt. 1:12-15)

Conclusione

Così, scopriamo che il discepolato biblico è un processo e che l’obiettivo di questo processo è la crescita, o maturità, spirituale individuale – un credente in Yeshua che diventa sempre più simile a Yeshua. Tuttavia, c’è un’altra frase che gli apostoli usavano ripetutamente – quasi come un mantra – per riassumere l’intero processo: “conoscere Lui”. 

Questa è la vita eterna: che conoscano te, il solo vero Dio, e colui che tu hai mandato, Gesù Cristo. (Gv. 17:3)
Sappiamo pure che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato intelligenza per conoscere colui che è il Vero; e noi siamo in colui che è il Vero, cioè, nel suo Figlio Gesù Cristo. Egli è il vero Dio e la vita eterna. (1 Gv. 5:20)
Per conoscere lui, Cristo, la potenza della sua risurrezione e la comunione delle sue sofferenze, essendo reso conforme alla sua morte (Fl. 3:10 - ND)

Nella sua ultima lettera arrivata fino a noi, Pietro presenta otto passi chiari e lineari necessari a qualsiasi persona per passare dall’essere non salvato ad essere un completo discepolo di Yeshua. È interessante notare che Pietro satura il suo insegnamento – e chiude la sua lettera – con questo concetto vitale di conoscere Yeshua: 

La sua potenza divina ci ha donato tutto ciò che riguarda la vita e la pietà mediante la conoscenza di colui che ci ha chiamati con la propria gloria e virtù...Perché se queste [otto] cose si trovano e abbondano in voi, non vi renderanno né pigri, né sterili nella conoscenza del nostro Signore Gesù Cristo. (2 Pt 1:3, 8)
Crescete nella grazia e nella conoscenza del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo. A lui sia la gloria, ora e in eterno. Amen. (2 Pt.3:18)

Che questi articoli vi incoraggino e che possano far riecheggiare in voi l’esortazione apostolica: “Tendiamo alla perfezione” (Eb. 6:1 – ND).

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1 Daniel Goepfrich (Th.M., D.Min.), è un conferenziere  internazionale, autore e Pastore presso la Oak Tree Community Church (South Bend, IN). Insegna greco alla Calvary University (Kansas City, MO) esposizione biblica per il Word of Life Bible Institute (campus internazionali) ed è un professore associato di Bibbia e Teologia al Tyndale Theological Seminary (Hurst, TX). Nel 2017 ha fondato la Theology is for Everyone (theologyisforeveryone.com) per produrre risorse biblicamente solide che tutti possano usare e capire. È l’autore di Biblical Discipleshipo (2020), New Testament Chapter by Chapter (2017), e Marriage, Divorce, and Remarriage (2007), e di diversi articoli per riviste e pubblicazioni.

2 Se non diversamente specificato, tutte le citazioni delle Scritture sono tratte dalla NR. Le parole “Gesù” e “Cristo” sono state sostituite con “Yeshua” e “Messia”.

3 William Arndt, Frederick W. Danker, e Walter Bauer, A Greek-English Lexicon of the New Testament and Other Early Christian Literature (Chicago: University of Chicago Press, 2000), 609.

4 (N.d.T. – Mt. 28:20 cfr.)

5 Enfasi aggiunta qui e nei versetti successivi.

Parti di questo articolo sono state adattate da Biblical Discipleship: The Path for Helping People Follow Jesus di Daniel Goepfrich (Exegetica Publishing, 2020). Usato con il permesso.

Questo articolo è uscito per la prima volta su Ariel Magazine – Winter 2020

Tradotto da Martina Pifferi Speciale

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