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La volontà di Dio

  • Q&A

D: Come fa un credente a sapere qual è la volontà di Dio quando prende delle decisioni?

R: Conosciamo già la volontà morale di Dio: è ciò che Dio ci ha comandato di fare. In quelle aree di cui Dio ha parlato nelle Scritture, non dobbiamo pregare per vedere se dobbiamo farlo o meno. La volontà morale di Dio è pienamente rivelata nella Bibbia. La responsabilità del credente è l’obbedienza (1 Corinzi 7:19).

Nelle aree in cui la Bibbia non dà alcun principio o istruzione, aree che non sono morali o neutrali, il credente è libero e responsabile di scegliere la propria linea d’azione. Qualunque sia il modo in cui decide, va bene per Dio. Qualsiasi decisione presa nell’ambito della volontà morale di Dio è accettabile per Dio. Dove Dio ha parlato, noi obbediamo; dove Dio non ha parlato, siamo responsabili di fare una scelta. Nelle decisioni non morali, l’obiettivo del credente è prendere decisioni sagge sulla base della convenienza spirituale, cioè sulla base della saggezza.

In tutte le decisioni, il credente dovrebbe umilmente sottomettersi in anticipo all’opera della volontà sovrana di Dio in merito alla decisione. La volontà sovrana di Dio è il suo piano segreto che determina tutto ciò che accade nell’universo. Quando si prende una decisione, si dovrebbero considerare tre cose. In primo luogo, la volontà sovrana di Dio non esclude la pianificazione: richiede un umile sottomissione, ma non esclude la pianificazione (Giacomo 4:13-16). In secondo luogo, le circostanze definiscono il contesto della decisione, ma le circostanze devono essere soppesate dalla saggezza e non devono essere lette come segnali della volontà individuale di Dio (Filemone 15-16). In terzo luogo, le cosiddette “porte aperte” sono opportunità di servizio date da Dio, ma ciò non significa che siano una guida specifica di Dio che esige che vi entriamo. Le porte aperte sono opportunità, ma si può decidere di entrarvi in un modo o in un altro. Questo è messo in evidenza da 1 Corinzi 16:8-9 e Colossesi 4:3, che sottolineano la possibilità del servizio. In 2 Corinzi 2:12-13, leggiamo che Paolo aveva una porta aperta, ma scelse di rinunciarvi. Porte aperte non significa obbligatorietà d’entrata.

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